Ricordiamo Coline Covington
Lo scorso 17 luglio è morta Coline Covington, psicoanalista junghiana, presenza attiva in comitati scientifici e nella promozione di iniziative sociali, istituzionali ed editoriali.
Nella sollecitudine a sviluppare programmi alternativi al carcere per il recupero sociale di giovani delinquenti ha convogliato e integrato le sue competenze, tra filosofia, psicoanalisi e giurisprudenza, anche concependo un progetto di mediazione tra vittime e persecutori.
Studiosa sensibile attenta ai complessi movimenti della psicologia individuale e sociale ha svolto importanti disamine di tremende atrocità e crimini collettivi. Indagando il Male Quotidiano, ha esaminato le psicodinamiche dissociative nei crimini commessi nei lager, dall’Isis e nel genocidio in Rwanda.
Impegnata a rinnovare l’interesse per il pensiero di Sabina Spielrein, ha pubblicato significativi saggi che illuminano il contributo alla psicoanalisi di questa pioniera. E, per questa appassionata comprensione della teoria e della persona di Sabina Spielrein, Coline Covington fu scelta dalla protagonista del film Un metodo pericoloso, per essere aiutata ad approfondire lo studio e la costruzione del personaggio.
Generosamente, Coline Covington ha offerto ai nostri lettori la possibilità di conoscere, anticipatamente, le sue più recenti riflessioni. In esse si interroga (Argonauti n. 161) sulle gesta degli individui coraggiosi che silenziosamente agiscono e si distinguono dalla moltitudine, salvando molte vite. Esplorando le dinamiche inconsce nei differenti casi, ha osservato la rilevanza delle diverse vicissitudini e dei contesti specifici, alla base del significato soggettivo e singolare di decisioni tanto eccezionali. Esaminando l’esperienza di sradicamento (Argonauti n. 162) come vissuto di rottura e dissonanza causati da drammatici e tragici cambiamenti politici e sociali, Covington mette in evidenza l’importanza dell’identità individuale e sociale che negli ultimi lustri si sta riaccendendo nella forma pericolosa dei nazionalismi. Questa disposizione alla ricerca e alla comprensione delle situazioni molto complesse dell’attualità l’hanno resa interprete sensibile ed efficace delle imperscrutabili interazioni che continuamente muovono impulsi misconosciuti e a volte inconfessabili. Nelle sue ultime considerazioni ha avuto il tempo di analizzare anche i drammatici avvenimenti della guerra russo-ukraina.
Siamo grati a Theodore. J. Jacobs per averci fatto conoscere la persona e il pensiero di Coline Covington. Onorati di avere potuto tradurre e pubblicare i suoi scritti, sappiamo che mancherà la coraggiosa chiarezza del suo sguardo e della sua voce capaci di penetrare il senso profondo del male e del bene che agitano le nostre vite